domenica 29 dicembre 2019

#31-L'ABC della cosa

L'ABC della cosa

Ecco qui l'abbecedario del mio oggetto:

-A: Acheronte perché è il fiume che grazie all'obolo i defunti attraversavano

-B: bitcoin perché è l'evoluzione di questa moneta antica

-C: coni perché come già detto in un precedente post servivano per la fabbricazione dell'obolo

-D: dono perché l'obolo di San Pietro è una donazione

-E: euro perché evoluzione dell'obolo come moneta di commercio

-F: forgia perché usata per sciogliere il metallo

-G: Grecia perché questa moneta h origini greche

-H: handmade perché attraverso ricerche ho scoperto che la parola Obolo è il nome di una marca di accessori che si occupa di riciclaggio di diversi materiali. link-->OBOLO handmade recycled

-I: inferi perché era la moneta di Caronte

-L: lega metallica per il materiale di cui è fatto

-M: matrice perché usata nella sua produzione

-N: numismatica perché è lo studio delle monete

-O: occhi perché questo oggetto era messo sopra gli occhi del morto

-P: pace perché altrimenti nell'Ade senza obolo per pagare Caronte non si trovava mai la pace

-Q: quich'obolo è il nome di un piatto trovato in menù di un ristorante francese link--> Quich'obolo

-R: Roma tramandata dai greci viene accolta dal popolo romano

-S: sepoltura perché gli oboli erano messi sopra gli occhi del defunto

-T: traghettatore perché Caronte traghettava le anime dannate

-U: uva perché era rappresentata sulle monete link--> uva e le monete

-V: Vaticano perché l'obolo di San Pietro è un'offerta che arriva al Vaticano

-Z: zattera perché era il mezzo che Caronte usava

domenica 22 dicembre 2019

#30- La scienza e la tecnica della cosa

La scienza e la tecnica della cosa

Per il mio oggetto essendo un oggetto molto antico mi è stato difficile trovare collegamenti diretti con il mondo della fisica o della chimica.
Sono però evidenti collegamenti che la produzione del mio oggetto ha con tali discipline scientifiche.
La moneta in epoca romana era ottenuta per coniazione. Il tondello era ottenuto principalmente per fusione utilizzando delle apposite forme oppure ritagliando fogli di metallo ottenuti sempre tramite fusione o altrimenti spezzando barre di metallo in diversi parti.
Importante era la ricetta del metallo che poi sarebbe diventato la nostra moneta.

Qui sopra è possibile vedere una matrice "a vassoio" costituita da più forme circolari dove l'operaio versava il metallo fuso. Lo svantaggio di tale procedimento era che l'operaio doveva cercare di versare la stessa quantità di metallo in ogni singola forma.

Possiamo vedere invece qui a destra una matrice diversa chiamata "a grappolo". Qui il vantaggio era che grazie a questi canaletti che collegavano le forme si aveva certamente la stessa quantità di metallo in ogni forma. Lo svantaggio però era il fatto che questi tondelli erano collegati tra loro per via del metallo situato nei canaletti.




Una volta che il metallo si era solidificato si procedeva con la battitura.
Per la battitura erano usate una pinza per posizionare il tondello, una mazza per battitura dei coni e appunto i due coni.
I coni erano erano costituiti da una fisso, di incudine, e uno mobile, ti martello. Quello fisso di solito costituiva l'impronta del dritto, mentre quello mobile del rovescio.


Il conio fisso come si vede dalla figura a sinistra veniva alloggiato in un apposito spazio spesso su un tronco in modo che il legno avrebbe attutito il colpo del martello.  Il conio mobile poteva costituire un corpo unico con la mazza che l'operaio avrebbe poi usato oppure poteva esservi avvitata sopra. Prima dell'introduzione della ganascia di lego i colpi erano molto imprecisi infatti possiamo notare nella maggior parte delle monete romane impronte disallineate. Solo con Nerone si avrà l'introduzione di questa ganascia che assicurerà maggiore precisione all'operaio.






mercoledì 18 dicembre 2019

#29-I numeri della cosa

I numeri della cosa

I numeri collegati alla mia cosa sono molteplici. Qui di seguito ne sono riportati alcuni:
-Valore: 8 Chalkus.
-Diametro: 11-14 mm.
-Peso: l'obolo nell'antica Grecia era anche una misura di peso ed era definito come un sesto di dracma cioè 0,5 gr.
-Smorfia napoletana: 46 per il denaro.
-Epoca del suo utilizzo: 300-190 a.C
-Costo: 120 € perchè ora queste monete vengono collezionate e vendute

martedì 17 dicembre 2019

#28-Il protagonista della cosa

Il protagonista della cosa

Il protagonista che ho scelto e che meglio può collegarsi alla mia cosa è: Guillaume Budé, in latino Gullielmus Budaeus.
Egli è un umanista nato a Parigi nel 1467 e morto nel 1540. Nacque da un'importante famiglia di funzionari reali: il padre infatti era un consigliere reale (sotto il regno di Carlo VI) e un letterato che raccolse una imponente biblioteca. Già a partire dai 24 anni iniziò studi superiori quali studio della lingua greca, matematica, storia, filosofia, teologia e medicina. Mostrò fin da subito una vasta erudizione che gli valse l'appellativo di prodigio di Francia. Eccelse nella conoscenza della lingua greca che fino a quel momento era quasi ignota in Francia tant'è che intraprese la compilazione di note lessicografiche che rimasero a lungo l'opera di riferimento per gli studiosi di greco in Francia. Esiste in Francia l'associazione Guillaume Budé che ha come scopo quello di diffondere scienze umanistiche e pubblica opere in lingua latina e greca chiamate proprio le Budés. La mia scelta è ricaduta su questo umanista in particolare per un'opera che egli scrisse nel 1550 intitolata il "De asse". Questa altro non è che un trattato sulle monete e sulle misure antiche, reputato uno dei più autorevoli contributi cinquecenteschi sul tema.

domenica 15 dicembre 2019

#27-Il museo della cosa

Il museo della cosa

Se dovessi progettare un museo dell'obolo studierei il complesso in modo tale da far concepire l'obolo in tutti i suoi molteplici significati e varianti.

Ideerei il percorso in modo tale:
-entrata e padiglione principale: in questo spazio dovrà essere introdotto il nostro oggetto o meglio come nasce, quindi in che modo viene prodotto, quali metalli vengono usati e come viene ultimato;
da questo sarà possibile accedere ad altre tre sale ognuna delle quali spiegherà l'obolo nei suoi molteplici usi. 
Avremo quindi tre stanze:
-la prima dove sarà spiegato l'uso primario di questo elemento ovvero il commercio ed esporrei in questa sala tutte le sue molteplici variazioni dipendenti dal luogo dove esso ha origine;
-la seconda dove venga studiato a fondo il collegamento che l'obolo ha con l'aldilà visto quindi come obolo di Caronte
-l'ultima invece si rifarà all'obolo visto come simbolo di carità: obolo di San Pietro e vedrà quindi il collegamento con la Chiesa.


giovedì 12 dicembre 2019

#26-La cosa sui francobolli

La cosa sui francobolli

La mia ricerca sui francobolli mi ha portato alla scoperta di un francobollo emesso su richiesta raffigurante il Tetradramma di Gela, un'antica moneta d'argento coniata a Gela nel V secolo a.C. 



sabato 7 dicembre 2019

#25-La cosa a casa

La cosa a casa

Il mio oggetto è un oggetto antico quindi in realtà non è facile trovarlo comunemente nelle case al giorno d'oggi. Oggi però troviamo nelle case la sua "evoluzione" ovvero le semplici monete da 1,2 € che possiamo trovare in tutti i portafogli.



 

martedì 3 dicembre 2019

#24-La cosa nel cinema

La cosa nel cinema

Non è stato difficile trovare il mio oggetto nel cinema. 
In particolare nel film Troy, più precisamente nella scena di morte di Achille possiamo vedere come l'obolo viene messo sopra al corpo senza vita del valoroso Achille prima di essere bruciato.


#23-La cosa nella letteratura

La cosa nella letteratura

Non è stato troppo difficile trovare la mia cosa all'interno della letteratura. Essa infatti è presente in diversi compendi. 
Ho riportato qui la pagina del "Compendio delle transazioni filosofiche della Società Reale di Londra" opera compilata, divisa per materie ed illustrata da Jacques Gibelin.


lunedì 2 dicembre 2019

#22- La cosa nei fumetti

La cosa nei fumetti

Anche in questo post il nostro oggetto verrà visto in maniera più generale come moneta.
A tal proposito riporto i fumetti più conosciuti che riguardo tale cosa.







lunedì 25 novembre 2019

#21-La cosa nella musica

La cosa nella musica

Non è facile trovare trovare canzoni che si riferiscono all'obolo così ho spostato la mia ricerca su canzoni incentrate in modo più generale sulle monete.
Ho utilizzato il motore di ricerca "Lyreach" ed ho trovato questa canzone di Daniele Silvestri intitolata "Monetine".  Silvestri si prende gioco della speranza ossessiva che molte persone nella nostra società hanno riguardo la vittoria nei concorsi a premi e nelle lotterie come unica possibilità per avere una vita migliore.

domenica 24 novembre 2019

#20-I brevetti della cosa

I brevetti della cosa

Tramite il motore di ricerca di google Patents non ho trovato nessun brevetto inerente all'obolo essendo questo frutto di tradizioni tramandate nel tempo.
Ho spostato la mia ricerca quindi sull'evoluzione della mia cosa ovvero i bitcoins ed i risultati sono circa 20,745.
Ne riporto qui alcuni riguardanti metodo di scambio e di sicurezza.

Inventore: Roman Shtylman, Samo Drole  
Anno: 2015
Luogo: Stati Uniti
Numero di riferimento: US10229396B2


Inventore: Andrew E. Alness, James Bradley Hudon 
Anno: 2015
Luogo: Stati Uniti
Numero di riferimento:US20160344543A1





venerdì 22 novembre 2019

#19- La cosa nell'arte

La cosa nell'arte

Risultati immagini per charon and psyche

Sono riuscita a trovare questo quadro in cui possiamo notare il nostro obolo che assume significato per entrare nell'aldilà. è proprio Caronte infatti che prende dalla bocca della fanciulla "Psyche" la moneta come pegno per essere trasportata dal traghettatore negli inferi.
Opera: Charon and Psyche
Artista: John Roddam Spencer Stanhope
Anno: 1883

mercoledì 20 novembre 2019

#18- In cucina

In cucina

La prima cosa che mi è venuta in mente pensando al mio oggetto in cucina sono le monete di cioccolato. Esse non ricalcano fedelmente le caratteristiche dell'obolo ma lo ricordano. 
Queste monete fatte di cioccolato sono poi rivestite da una carta dorata metallizzata e ricordano forse meglio i gettoni delle giostre. 
Si possono trovare ovunque specialmente nei periodi festivi quali l'epifania o Halloween regalate sia a bambini che adulti.
Risultati immagini per monete cioccolato

Con ulteriori ricerche ho scoperto un nuovo collegamento dell'obolo con la cucina: Quich'obolo.
Questo è il nome di un piatto di un ristorante francese chiamato "Restaurant scolaire de St Pathus".
Questo piatto è una quiche con manzo, cipolla, carote, pomodori e patate. Riporto qui di seguito il menù e il link del ristorante.
link-->Menù


domenica 10 novembre 2019

#16- Una prima mappa concettuale

Una prima mappa concettuale

Riporto qui sotto una mappa concettuale riguardante il mio oggetto ispirata dai miei post precedenti.



sabato 9 novembre 2019

#15- L'evoluzione futura della cosa

L'evoluzione futura della cosa

Grazie all'era della rivoluzione digitale non è difficile immaginare ad un evoluzione futura della moneta dell'obolo. 
Essa in parte è già avvenuta nei secoli grazie all'invenzione della carta moneta e dei conti correnti nelle banche. Un innovazione più recente invece è la nascita dei bitcoin cioè i cosiddetti "soldi virtuali". Ma cosa sono i bitcoin?

Risultati immagini per bitcoin

Bitcoin (BTC) è una criptovaluta ovvero una rappresentazione digitale di valore basata sulla crittografia. Dagli esperti di finanza questi non sono classificabili come vere e proprie monete ma come un mezzo di scambio altamente volatile.
Possiamo pensare ai bitcoin come monete digitali che viaggiano attraverso computer e smartphon senza essere regolati da nessuna autorità.
Questi hanno assunto negli anni diversi valori: alla nascita ovvero il 5 ottobre 2009 un dollaro equivaleva a 1309 BTC. Solo nel 2017 si arriva al valore di 20.000 dollari per Bitcoin fino a stabilizzarsi intorno ai 6.000 dollari nel 2018.

sabato 2 novembre 2019

#14- La cosa come simbolo

La cosa come simbolo

L'obolo può essere considerato un oggetto simbolico sotto diversi punti di vista.

Per primo possiamo considerare l'obolo come rappresentante del denaro: esso infatti permetteva di acquistare cose grazie al suo potere d'acquisto intrinseco.

Guardiamo però più in dettaglio gli altri due valori che l'obolo assume ossia:
1- simbolo di morte
2- simbolo di dono

Per descrivere 1 mi riferirò ancora una volta all'obolo di Caronte già citato nei precedenti post.
Il valore che esso assume è molto profondo e importante per il defunto.
Il principale uso che il morto avrebbe dovuto fare nell'aldilà è pagare il traghettatore Caronte infatti "quando Caronte accetta la moneta il defunto non può più tornare in vita".
L'obolo era spesso posizionato sotto la lingua per fare in modo di non far uscire l'anima del morto che si pensava uscisse dalle labbra, ma anche perché in questo modo il morto non parlasse nel mondo dei vivi per non turbare il loro sonno. Altrimenti essa era posizionata sulle palpebre chiuse perché il metallo era in grado di neutralizzare gli influssi negativi provenienti dagli occhi, in questo modo il defunto sarebbe rimasto nell'aldilà e non sarebbe tornato nel di quà.

Per il punto 2 invece dobbiamo considerare l'obolo di San Pietro. Esso rappresenta un'offerta di denaro fatta dai fedeli ed inviata al papa per sostenere la chiesa e conseguenti opere di carità.

é curioso notare come un'oggetto così piccolo racchiude al suo interno tutti questi significati che sono tra loro molto diversi. 

giovedì 31 ottobre 2019

#13- L'anatomia della cosa

L'anatomia della cosa

L'anatomia dell'obolo non è unica ma varia per certe caratteristiche.
La struttura di base è comune a tutte: esse possono essere descritte come un disco di bronzo o rame di circa 0,5 gr.
Le incisioni e i soggetti raffigurati sulle monete però variano. Questi infatti dipendono non solo dal periodo ma anche dalla funzione. Se pensiamo all'obolo come moneta possiamo vedere che esso rappresenta figure e simboli romani; tra questi troviamo Marte, Minerva, la lupa con i gemelli,Giano ecc.
è possibile notare inoltre l'incisione "Roma" sulla moneta.
RSC 0032.jpg


Se ci riferiamo però agli oboli di Caronte essi sono caratterizzati da più figure attinenti al mondo dei morti. Nelle tombe degli imperatori infatti era comune trovare monete celebrative, di consacrazione che raffiguravano soggetti legati alla morte dell'imperatore che rinasce da divinità condotto poi da un'aquila in cielo.
Particolari monete ritrovate nelle tombe dei bambini invece presentavano un foro. Questo perché nella tomba era possibile trovare un gioco sonoro chiamato "crepitacula" con cui i bambini romani giocavano composto da un bastoncino di ferro che terminava con un anello. Inserendo le monete produceva un suono simile ad un sonaglio. Queste monete forate avevano raffigurate divinità protettrici femminili probabilmente per scelta della madre che volevano affidare il loro figlio morto nelle mani di una Dea pietosa.

venerdì 25 ottobre 2019

#12- I materiali della cosa


I materiali della cosa

I materiali usati per fabbricare l'obolo erano molteplici. 
La moneta era fabbricata per lo più in bronzo e in ferro.
In epoca greca questa però era coniata solitamente in argento, talvolta in oro e solo in epoca più tarda prevalentemente in bronzo.
La scelta privilegiata di materiali meno costosi non è dovuta solo al valore reale della moneta ma anche ad un altro motivo. 
Come già citato nel post #11 essa veniva usata come obolo di Caronte e posta quindi insieme al morto nella tomba. Per far fronte a i numerosi saccheggiamenti tombali si è infatti optato per un metallo meno prezioso quale il bronzo o il ferro in modo da far riposare il defunto in tranquillità.


Risultati immagini per fusione metalli

#11- La tassonomia della cosa

La tassonomia della cosa

L'òbolo è un oggetto che ha radici antiche più precisamente si colloca nel periodo greco romano.
Le sue funzioni ed evoluzioni sono molteplici e verranno qui descritte.

La nascita del mio oggetto si deve al commercio: esso infatti inizialmente era usato per il baratto delle merci e nell'antica Grecia aveva un valore pari a 8 Chalkus.
La nascente potenza romana ben presto prese contatto con le colonie greche dell'Italia meridionale e fu così che le comode monete furono ben accette. La monetazione antica era molto varia ed è difficile ripercorrere la metamorfosi di un singolo obolo.
L'evoluzione dell'obolo segue diverse sfaccettature però non solo per il commercio ma anche per altri usi che nel tempo ha assunto.
Da semplice moneta infatti diventa parte integrante della vita dei greci e romani avendo valore sia per la morte (Obolo di Caronte) sia per simboleggiare un 'offerta alla chiesa (Obolo di San Pietro).
Il primo assume ancora un valore monetario che però veniva affidato al morto per affrontare poi l'aldilà, mentre il secondo rappresenta una donazione di beneficienza usata ancora oggi.

Di seguito sono riportate diversi tipi di oboli apparenti a diverse località per evidenziare quanto era variegata la sua forma.

Risultati immagini per obolo

Obolo 310-300 a.C., Phistelia (Campania)




Risultati immagini per obolo

Sicilia, Obolo, Gela, c. 480-470 a.C

Risultati immagini per obolo di caronte


Obolo di Caronte

lunedì 21 ottobre 2019

#09- I nomi della cosa

I nomi della cosa



La parola òbolo ha radici molto antiche. Il suo nome infatti deriva da lingue antiche quali latino e greco.
Nome latino: obŏlus
Nome greco: ὀβολός variante di ὀβελός <spiedo>
In particolare l'obolo di San Pietro deriva dal latino denarius o census Petri.
Dal vocabolario della Treccani troviamo la seguente definizione:
oggetto, di bronzo o ferro, usato, insieme con altri oggetti metallici, come per esempio tripodi o lebeti, con funzione monetale.

Nelle altre lingue la parola òbolo è tradotta in questo modo:
Inglese: obol
link--> pronuncia inglese
Francese: obole
link--> pronuncia francese
Tedesco: obolòs
link--> pronuncia tedesca
Spagnolo:  óbolo 
link--> pronuncia spagnola
Russo: Обол
link--> pronuncia russa
Portoghese: Óbolo 
link--> pronuncia portoghese
Rumeno: ban pentru
link--> pronuncia rumena
Polacco: obol
link--> pronuncia polacca
Olandese:  Charon's obool 
link--> pronuncia olandese

E' interessante notare come tutte queste traduzioni si assomigliano tra loro e come sia poco cambiata la parola dal latino.
Nei link sottostanti le traduzioni si può ascoltare la diversa pronuncia della parola.

#08- La cosa

La cosa

L'obolo
La "cosa" da me scelta è l'obolo, antica moneta romana.
Questa scelta è motivata dal fatto che, oltre ad essere il simbolo del luogo da me studiato, è una "cosa" che, seppur mutando nel tempo, è rimasta nel nostro uso quotidiano.
Interessante è proprio questo collegamento tra vecchio e nuovo...  Non ci resta che girarci di spalle, chiudere gli occhi e buttarci nelle acque alla scoperta del nostro oggetto!!





mercoledì 16 ottobre 2019

#07- Il film

Il film

"La dolce vita", Federico Fellini

La fontana di Trevi è senza ombra di dubbio uno dei luoghi più suggestivi di Roma scelto spesso come set per centinaia di film sia italiani che stranieri.

Il film da me scelto è "La dolce vita" di Fellini girato nel 1960.
Protagonista un giornalista di nome Marcello (interpretato dal celebre Marcello Mastroianni) che vaga spesso di notte, tra night club, grandi alberghi e vicoli deserti seguito dal suo collega fotografo Paparazzo. 
Uno dei momenti più noti di tutto il film ha proprio come sfondo la nostra fontana.
La scena simbolo del film, che è stata definita anche la scena simbolo del cinema italiano del XX secolo è quella del bagno nella fontana di Trevi di Anita Ekberg e Marcello Mastroianni. La sensualissima scena, di un tre minuti circa è entrata nell’immaginario popolare italiano e nel nostro patrimonio culturale. Si narra che, durante le riprese, Anita Ekberg non ebbe problemi a restare in acqua per ore, mentre Mastroianni, d’accordo con Fellini, per sopportare il freddo dovette indossare una muta sotto i vestiti e bere una bottiglia di vodka prima di girare. In un suo articolo la BBC afferma che la scena fu girata una sera di marzo, anche se la Ekberg afferma in un’intervista negli extra della versione in DVD che la scena fu girata in gennaio. 
Nella scena l'attrice svedese Anita Ekberg entra con il suo vestito lungo e scuro nella grande vasca  ed invita Marcello Mastroianni a seguirla chiamandolo "Marcello, come here! Hurry up!" e la risposta, poco convinta "Sì Sylvia, vengo anch’io! Vengo anch’io".



martedì 15 ottobre 2019

#06- Il nome del luogo


Il nome del luogo

La fontana di Trevi costituisce la mostra dell'Acqua Vergine, l'acquedotto he Marco Vipsanio Agrippa condusse a Roma nel 19 a.C. per alimentare le sue terme.

Il nome originale della fontana non era fontana di Trevi ma "di Trejo". Questo nome deriva dal fatto che la fontana si trova nella località detta "dello Trejo" volendo indicare all'incrocio delle tre vie detto "Trivio" dove sorgeva l'antica fonte romana.

Non tutti però sanno che il nome odierno potrebbe invece derivare da "Trivia", una fanciulla che indicò la strada della sorgente a Marco Agrippa, tornato vittorioso a Roma in seguito alla vittoria di Anzio contro Antonio.



Sitografia:
link 1: https://www.romasegreta.it/trevi/fontana-di-trevi.html
link 2: http://www.penisola.it/roma/fontana-di-trevi.php

lunedì 14 ottobre 2019

#05- Il mito

Il mito


Lancio delle monetine
Questo è senza dubbio il mito più famoso collegato alla Fontana di Trevi.
Chi visita Roma dovrà lanciare una monetizza nella vasca centrale, mettendosi di spalle, con la mano destra sulla spalla sinistra e con gli occhi chiusi. Se, girandosi velocemente si riesce a guardare l'attimo in cui la monetizza tocca l'acqua si farà sicuramente ritorno a Roma.

una simile leggenda vuole che si lancino nella fontana non una ma ben tre monetine; esse faranno avverare rispettivamente:
-che si ritorni a Roma
-che si incontri l'amore della propria vita
-che ci si sposi




Il bicchiere d'acqua
Altra leggenda meno conosciuta ma sempre molto romantica. Se il fidanzato deve partire per lavoro o per servizio militare le proprie ragazza gli faranno bere dell'acqua della fontana da un bicchiere nuovo per poi romperlo loro stesse. Questo sta a significare un patto di eterna fedeltà, suggellato da un momento irripetibile.

domenica 13 ottobre 2019

#04- Citazioni

Citazioni

«Addio, i bagagli, il dolore acuto di andarsene. Dopo cinque mesi a Roma riuscire a riassumere, in tributo e omaggio, la propria esperienza, l'intera avventura della propria sensibilità. Ma in realtà ho vibrato troppo, la somma di così tanto non è facile. Restano l'istintiva passione per questo luogo, un'incalcolabile numero di impressioni che suppongo si accumulano senza rumore negli oscuri e protettivi meandri della memoria, certi che riemergeranno vividamente se la vita o l'arte le cercheranno. Quanto alla passione, cinquanta sorsate d'acqua della Fontana di Trevi non potrebbero renderci più ardentemente sicuri che ritorneremo ad ogni costo».

Henry Smith, Una vacanza romana e altri scritti, 2016

sabato 12 ottobre 2019

#03- Un libro

Un libro

Libro: Una vacanza roma e altri scritti
Autore: Henry James
Anno di pubblicazione: 2016
Pagine: 116
Editore: Elliot

Questo libro è una raccolta di scritti di Henry James già parte dell'opera "Ore italiane" dedicati alla città di Roma scoperta dall'autore nel corso di uno dei suoi numerosissimi viaggi.
"Finalmente (per la prima volta) mi sento vivo" è cosi che scrive l'autore appena giunto nella capitale elogiando Roma sopra altre città famose quali Londra, Firenze, Venezia, Oxford definendole "piccole città di cartapesta".



giovedì 10 ottobre 2019

#02-Le cose


Le cose

OBOLO

La prima cosa che mi viene in mente guardando la Fontana di Trevi sono sicuramente le monete che migliaia di visitatori ogni giorno gettano dentro la fontana. Ogni anno infatti il comune raccoglie circa 1,3 milioni di euro in monetine.
Non tutti sanno però che questa usanza era tipica anche nella Roma antica, ma al posto di centesimi si era soliti buttare monete tipiche di quell'epoca cioè gli oboli.





STATUE

Altra caratterista tipica di questa fontana sono le sue numerose statue.
Nelle nicchie laterali troviamo infatti due statue realizzate dallo scultore fiorentino Filippo Della Valle. Alla destra troviamo la statua delle salubrità che rappresenta proprio la salubrità dell'acqua in riferimento alle acque dell'acquedotto vergine, sulla sinistra invece troviamo la statua dell'Abbondanza. ma la vera protagonista è senza dubbio la statua di Oceano o Nettuno situata al centro. Essa è realizzata da Pietro Bracci. Alta circa 5,8 metri il dio Oceano è rappresentato mentre monta su un carro a forma di conchiglia trainato da due cavalli alati: il cavallo di sinistra è soprannominato "agitato" mentre quello a destra "placido". I lori nomi sono riferiti al mare che può essere burrascoso o calmo.





Ultima ma non meno importante è la statua a forma di anfora presente all'angolo con via della Stamperia. Durante i lavori di costruzione infatti vi era una farmacia (secondo altre fonti un barbiere), il cui proprietario non era d'accordo con le scelte dell'architetto Nicola Salvi. Per mettere a tacere le continue critiche e giudizi negativi e per evitare che possa vedere il procedere dei lavori il Salvi decise di sistemare lì questa statua che assomiglia molto ad una figura delle carte da gioco: è cosi che i romani l'hanno ribattezzata con il nome di "asso di coppe".



lunedì 7 ottobre 2019

#01-Il luogo


Il luogo

LA FONTANA DI TREVI

Il luogo da me scelto è Piazza di Trevi sede dell'omonima fontana: la Fontana di Trevi.
Questa è la più grande e una delle più celebri fontane di Roma. 

COORDINATE: 41°54'03.0"N 12°28'60.0"E









#33-La sintesi finale

La sintesi finale Non avrei mai pensato di arrivare alla fine di questo percorso eppure eccoci qui, post #33, nonché ultimo post di quest...