domenica 22 dicembre 2019

#30- La scienza e la tecnica della cosa

La scienza e la tecnica della cosa

Per il mio oggetto essendo un oggetto molto antico mi è stato difficile trovare collegamenti diretti con il mondo della fisica o della chimica.
Sono però evidenti collegamenti che la produzione del mio oggetto ha con tali discipline scientifiche.
La moneta in epoca romana era ottenuta per coniazione. Il tondello era ottenuto principalmente per fusione utilizzando delle apposite forme oppure ritagliando fogli di metallo ottenuti sempre tramite fusione o altrimenti spezzando barre di metallo in diversi parti.
Importante era la ricetta del metallo che poi sarebbe diventato la nostra moneta.

Qui sopra è possibile vedere una matrice "a vassoio" costituita da più forme circolari dove l'operaio versava il metallo fuso. Lo svantaggio di tale procedimento era che l'operaio doveva cercare di versare la stessa quantità di metallo in ogni singola forma.

Possiamo vedere invece qui a destra una matrice diversa chiamata "a grappolo". Qui il vantaggio era che grazie a questi canaletti che collegavano le forme si aveva certamente la stessa quantità di metallo in ogni forma. Lo svantaggio però era il fatto che questi tondelli erano collegati tra loro per via del metallo situato nei canaletti.




Una volta che il metallo si era solidificato si procedeva con la battitura.
Per la battitura erano usate una pinza per posizionare il tondello, una mazza per battitura dei coni e appunto i due coni.
I coni erano erano costituiti da una fisso, di incudine, e uno mobile, ti martello. Quello fisso di solito costituiva l'impronta del dritto, mentre quello mobile del rovescio.


Il conio fisso come si vede dalla figura a sinistra veniva alloggiato in un apposito spazio spesso su un tronco in modo che il legno avrebbe attutito il colpo del martello.  Il conio mobile poteva costituire un corpo unico con la mazza che l'operaio avrebbe poi usato oppure poteva esservi avvitata sopra. Prima dell'introduzione della ganascia di lego i colpi erano molto imprecisi infatti possiamo notare nella maggior parte delle monete romane impronte disallineate. Solo con Nerone si avrà l'introduzione di questa ganascia che assicurerà maggiore precisione all'operaio.






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